(traducerea in limba română pe www.arcb.ro)
GHIKA
Romania martire
Biografie: Il nobile ortodosso che si fece cattolico e non abbandonò il suo popolo sotto il comunismo
Spesso la storia, anche recente, della Chiesa svela dei personaggi le cui opere e parole si stagliano come esempi di eccelsa testimonianza. Appartiene a questa categoria Vladimir Ghika, il cui nome ai più non dirà granché. E che però in Romania e nell’ambiente cristiano francese è stato un personaggio degno di memoria per le sue iniziative concrete ed intellettuali, così come per l’intreccio di relazioni di cui è stato protagonista.
Chi era Vladimir Ghika, la cui parabola di vita si è svolta tra il 1873 e il 1954? Era il figlio dell’ex ministro degli Esteri di Romania, Ioan Ghika, e membro di una delle famiglie più prestigiose di quel Paese: nipote dell’ultimo sovrano di Moldavia, Gregorio Ghika (1849-1856), sua madre era discendente di Enrico IV di Francia. Nato ortodosso a Costantinopoli, dove il padre si trovava per lavoro, Vladimir studia diritto a Tolosa, politica a Parigi, filosofia a Roma. E nella Città eterna fa il suo ingresso (1902) nella Chiesa cattolica. Alla domanda sul perché di tale scelta, Vladimir rispondeva: «Per essere un ortodosso migliore».
Ben presto subisce il fascino di san Vincenzo de’ Paoli, fondatore delle Figlie della carità: sarà lui a far arrivare queste suore in Romania. Durante la prima guerra mondiale risiede a Roma. Qui dà prova di qualità caritative eccezionali, sostenendo vittime, feriti, tubercolotici, poveri… Nel 1923 si fa preponderante in lui la vocazione al sacerdozio: diventa prete a Parigi e riceve il permesso di celebrare secondo i due riti, quello latino e quello orientale.
È in riva alla Senna che sboccia quella rete di relazioni che pongono Ghika al centro di un milieu culturale di prim’ordine: frequenta i coniugi Maritain, Jacques e Raissa, si fa amici René Bazin, Louis Massignon, Paul Claudel, il futuro cardinale Charles Journet e il padre domenicano Garrigou-Lagrange. Sono questi alcuni dei nomi che Mihaela Vasiliu mette in evidenza nella biografia spirituale Vladimir Ghika. Il principe martire, in cui il pensiero del beato (nel 2013 è salito agli onori degli altari) viene commentato a lungo. Ma anche sul piano storico-ecclesiale Ghika ha alcuni meriti invidiabili: nel 1914 a Roma è il motore dell’incontro tra il cardinale di Malines-Bruxelles, Désiré-Joseph Mercier, e l’allora ministro degli Esteri francese, Aristide Briand. Dopo la rottura diplomatica a seguito della legge della laicità del 1905, quel faccia a faccia segna la ripresa dei contatti tra il Vaticano e Parigi. Ancora: «Tra il 1921 e il 1925 – evidenzia Vasiliu – hanno luogo cinque riunioni tra gli anglicani e i cattolici. Sono note con il nome di Conversazioni di Malines e costituiscono l’innesco del dialogo ufficiale tra gli anglicani e i cattolici. Ghika partecipa attivamente a questo dialogo. I suoi rapporti di amicizia con lord Halifax [anglicano, ndr] e il cardinal Mercier hanno reso possibile questa importante mediazione».
Non stupisce dunque che un personaggio di questo calibro abbia terminato i suoi giorni nelle maglie assassine del socialismo reale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova in patria: resta in Romania per aiutare il suo popolo, «per fare per amore ciò che si deve fare per dovere». Dopo la fine del conflitto e l’avvento del comunismo nel ’47, la sua dirompente personalità viene messa sotto controllo dalle autorità. «La sua famiglia ottiene per lui l’autorizzazione a lasciare la Romania – annota Vasiliu – ma egli sceglie di restare con il suo popolo». Ghika viene arrestato il 18 novembre 1952; il 24 ottobre dell’anno seguente viene condannato e imprigionato nella fortezza di Jilava, nei pressi di Bucarest. A causa degli stenti e delle terribili condizioni di vita muore il 16 maggio 1954. Il suo testamento sono parole pronunciate addietro: «La nostra morte deve essere il grande atto della nostra vita, ma Dio è l’unico a poterlo sapere».
Mihaela Vasiliu
VLADIMIR GHIKA
Il principe martire
Paoline.
Pagine 144.
Euro 13,50
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